Il nuovo film di Korine traghetta il prodotto-cinema verso gli orizzonti del futuro: e lo fa sancendo, paradossalmente, la “morte” del linguaggio filmico, in favore della (ormai preannunciata?) supremazia del videoludico.
Con un film sballato e balordo, Korine scivola sulla superficie patinata e del vuoto post-ideologico di oggi, raccontando l’America attraverso il disfacimento del sogno.