Linda e il pollo

di Chiara Malta Sébastien Laudenbach

Al TFF41 una gioiosa parabola sull'energia rivoluzionaria dell'infanzia, fiaba contemporanea elettrica e veloce sugli imprevisti dell’esistenza e su come affrontare il dolore mantenendo acceso il ricordo.

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Perla dell’animazione in concorso alla 41° edizione del Torino Film Festival, Linda e il pollo di Chiara Malta e Sébastien Laudenbach è un vorticoso racconto familiare che tratta temi per tutti: elaborazione del lutto, rapporto genitori-figli, contrasti familiari, crescita.
Il duo italo-francese porta sullo schermo una composizione antinaturalistica, dove spesso i toni accesi dominano i personaggi - che sono monocromatici – con colori che riflettono la loro personalità. Linda è infatti di un giallo esplosivo che denota la sua briosa giovane energia. Il tratto dei contorni non è lineare, ma impreciso e frammentato e nei campi lunghi i nostri protagonisti sono avvolti da una sorta di luce auratica, quasi a farci sentire più forte la loro presenza sullo schermo. Non mancano poi sequenze che ricordano il cinema dei primi del Novecento con i suoi trucchi e giochi di prestigio e i chiaroscuri accentuati. Tutte queste scelte visive spingono l’immaginazione ancora più oltre, come solo l’animazione può fare, restituendoci un racconto profondo che, pur trattando di temi così vicini a noi, riesce a portarci altrove.

Dopo un piccolo malinteso che genera un litigio tra Linda e sua madre Paulette, quest’ultima vuole accontentare il desiderio culinario della bimba: il pollo ai peperoni! Ma qualcosa inizia ad andare storto: uno sciopero generale impedisce alla donna di fare gli acquisti necessari per la ricetta e da lì si scatenano una serie di bizzarre avventure in cui le due dovranno districarsi. Aiutati o osteggiati da una serie di personaggi (l’adorabile zia che spesso bisticcia con Paulette, i gendarmi, l’autista che si invaghisce della madre, animali curiosi e bambini irrequieti) gli avvenimenti scorrono senza tregua in un film gioioso ed elettrizzante ma su cui aleggia un senso di lieve malinconia. Quel pollo ai peperoni così voluto dalla nostra Linda è la madeleine che la riunisce al ricordo del padre, scomparso ormai da qualche anno. Il lutto della piccola e di sua madre non è ancora del tutto metabolizzato, così negli alterchi, nei capricci, nella severità di una donna che da sola cresce sua figlia, si nasconde un dolore più grande. Nella sua estrema leggerezza e stilizzazione, Linda e il pollo è un articolato racconto sul posizionamento individuale all’interno della società, rappresentata dal piccolo villaggio con le sue strutture e le sue dinamiche: le questioni politiche, i malumori, l’autorità goffa e antiquata, il senso di comunità, la famiglia.

Lo sfondo acquerellato e impreciso è piuttosto riconducibile a tutti i microcosmi che viviamo nella nostra infanzia e che la memoria talvolta ci lascia solo i contorni fuori fuoco. Una fiaba contemporanea elettrica e veloce, una parabola sugli imprevisti dell’esistenza e su come affrontare il dolore mantenendo acceso il ricordo.

Autore: Andreina Di Sanzo
Pubblicato il 19/12/2023
Francia, Italia 2023
Durata: 95 minuti

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