Un secondo Bardo in versione hipster, cinema che non prevede spettatori ma testimoni, conferme, inteso come camera d’eco in cui installare l’ennesima cattedrale del sé mentre fuori il mondo brucia.
Più commedia indie che film dell'orrore, al secondo film Ari Aster si allontana ancora dal genere, reinterpreta "The Wicker Man" e approda ad una propria rilettura del dramma di coppia