Guillermo del Toro rivisita il classico di Collodi ribaltandone totalmente la morale e ripensando il racconto, dando risalto con la stop-motion alla dimensione artigianale e plastica del proprio cinema.
Al suo secondo lungometraggio, l’irlandese O’Malley sceglie la via del gotico classico, puntando più sulla forza delle immagini che sulla geometria dell’intreccio.