Un film sul presente, sull’alienazione, sul narcisismo, sulla “vetrinizzazione” dell’io e del corpo. Sul pericoloso cortocircuito tra reale e virtuale, tra presenza e assenza.
Il lungometraggio d'esordio di Serragnoli è un'opera di barriere fisiche ma soprattutto emotive, un lento superamento dei limiti spazio-temporali attraverso la forza dell'amore materno