Il neo-noir secondo Dahl è pura finzione; è fantascienza. È un inganno e un artificio che mette alla berlina la rigidità del genere e dei generi, che sfrutta i tópoi facendo finta di assecondare le certezze, ribaltandole.
Gli attori, il classicismo, il racconto americano: nel secondo film di James Mangold si affina la poetica del regista, con uno dei più bei noir degli anni '90.
Berg e Wahlberg portano avanti il loro sodalizio indagando l’epica contemporanea dell’America e le sue scissioni schizofreniche attraverso le maglie del genere.