Un sequel che rimarca l'immersione (bellissima) dentro un mondo che non esiste, forse ancora più radicale nel prendere le distanze dalle regole della grammatica cinematografica contemporanea.
Un'operazione anacronisticamente e orgogliosamente analogica nel bel mezzo dell'era digitale, imperfetta ma totalmente consapevole nel suo rifiuto ostinato delle regole del blockbuster contemporaneo.