On the Hillsides
Un viaggio iniziatico nel passato e nella tradizione atto a tracciare e riformulare nuove fondamenta storiche e mitologiche che guidino le generazioni future.
Un gruppo di giovani ragazzi algerini si incontra sul tetto di un edificio nella città di Orano, una delle più grandi del paese. Da questa posizione rialzata si possono osservare da una parte le colline, il paesaggio brullo, e dall’altra il mare. Nel mezzo il tessuto urbano in continua trasformazione, in cui svettano i cantieri dei grattacieli, sembra rispecchiare una società che trasmette la convulsione del cambiamento economico e industriale. Attraverso una pratica che richiama l'autocoscienza, i giovani, riunendosi in piccoli gruppi, raccontano le proprie esperienze, ponendo l'attenzione su temi come la deterritorializzazione e dislocazione di un’identità culturale autentica così come la marginalizzazione che provoca il costante processo di urbanizzazione e modernizzazione a cui il paese sembra andare incontro. Spaesamento del soggetto e dell’oggetto.
Da dove ripartire in una società sempre più individualista che sembra aver perso qualunque legame con il proprio passato storico e con la propria tradizione? («Per me quello che accade in Algeria è pura metafisica» afferma uno dei giovani). Bisogna ripartire dalle radici, dalle comunità, andando ad esplorare angoli nascosti, spazi ai margini che sono stati il motore e il cuore pulsante del paese, gettando luce su una storia che sia legata alle soggettività e alla relazione emozionale ed affettiva che le persone hanno con i luoghi fisici e mentali della memoria.
Nel corso dell’estate i sette giovani, insieme al regista franco-algerino Abdallah Badis compiono un viaggio (iniziatico) nell’entroterra rurale del paese con l’obiettivo di filmare questi spazi fragili in via di sparizione per preservarli, dal momento che la trasformazione di quei luoghi così come la sparizione delle comunità che li abitano, provoca una perdita della memoria storica e culturale. On the Hillsides percorre queste tracce raccogliendo una moltitudine di voci che riaffiorano tra narrazione collettiva ed esperienza personale. Vengono rievocate storie sommerse, memorie represse che scavano nella molteplicità di strati, di livelli di sedimentazioni. Le persone ricordano e raccontano le proprie memorie, dolorose e indicibili («non voglio ricordare quei momenti sennò non dormirei la notte» afferma uno degli uomini incontrati), dalla sanguinosa Guerra d’Indipendenza tra l'esercito francese e il Fronte di Liberazione Nazionale alla guerra civile scoppiata nel 1991.
In questi resoconti emerge anche la dimensione privata, del modo in cui la vita quotidiana sia profondamente cambiata dall’agricoltura alla pesca. Molte persone sono state costrette ad abbandonare luoghi ormai inghiottiti dall’espansione urbana che impone il proprio modello economico e politico, portando via con sé memorie ed esperienze. On the Hillside è un road movie che rappresenta un ritorno alle origini e alle tradizioni per compiere un processo di ri-scrittura della mitologia del paese, un nuovo linguaggio da cui possono partire le nuove generazioni per riprendere a sognare e per cominciare ad agire.