Acusada
A Venezia 75 arriva in concorso un legal drama sul caso di una ragazza indagata per omicidio. Peccato si tratti di un’opera scialba e mediocre che non riesce a stimolare alcuna riflessione
Una famiglia sorridente ed apparentemente felice viene fotografata nel soggiorno del proprio appartamento. Le fotografie alimentano il continuo flusso di notizie divorate dalla famelica opinione pubblica. Dolores è, infatti, accusata di aver pugnalato a morte la sua migliore amica al termine di un festino. Ad aggravare ulteriormente la sua posizione contribuisce la diffusione di un video porno girato dalla ragazza e con protagonista la futura vittima. Dolores è pronta ad affrontare il processo nonostante molti indizi sembrano incolparla. In un contesto del genere, il rapporto con i media è fondamentale. Il circo mediatico montato dall’inizio del processo dilania la ragazza ed il rapporto con i suoi familiari.
Dopo La corte, presentato in occasione di Venezia 72, un altro legal drama approda in Concorso al Lido, prendendo spunto da uno dei numerosi casi di cronaca nera che affastellano i notiziari di tutto il mondo. A differenza di quel film, tuttavia, costruito sulla forza delle immagini, dei punti di vista e delle ellissi narrative, Acusada ruota attorno all’ambiguità della sua protagonista: una ragazza mora la cui innocenza si incrina sempre più con lo sviluppo del racconto, rivelando aspetti nascosti del suo carattere.
Il film di Tobal vorrebbe riflettere sui concetti di verità e menzogna in relazione ai meccanismi mediatici attraverso arditi simbolismi che utilizzano gli animali. Il risultato, tuttavia, è deludente ed impelaga il film in una palude dalla quale non riesce a sfuggire. La schematizzazione narrativa e registica svuota di senso l’operazione, priva di un determinato punto di vista sugli eventi raccontati. E così, anche la riflessione sul famelico circo mediatico risulta essere un banale specchietto per le allodole, incapace di generare dubbi a riguardo.
La messinscena sciatta e di stampo televisivo inficia ulteriormente la riuscita del film, spingendo lo spettatore a porsi un interrogativo sulla sua presenza in Concorso. Acusada vorrebbe raccontare ed analizzare tanti aspetti della realtà, dimostrando soltanto un’imperdonabile ansia nel fornire risposte piuttosto che interrogativi.