Intervista a Sebastiano Riso
Un scambio di battute irriverente e ironico con il regista di Più buio di mezzanotte
In concorso alla Semain de la Critique di Cannes. Premio come miglior film all’Ortigia Film Festival. Premio come migliore opera prima italiana al Bif&st di Bari. Premio come Miglior film al Festival Terra di Cinema di Parigi. Finalista del premio Mario Verdone al Festival del Cinema Europeo di Lecce. E, udite, udite, addirittura distribuito nelle sale italiane a fine maggio scorso, con un’ottima media per sala e spettatori entusiasti. Più che un esordio, un trionfo. Parliamo di Più buio di mezzanotte, il film di Sebastiano Riso liberamente ispirato all’adolescenza di Fucsia, celebre drag queen in orbita Muccassassina. Un racconto glitterato e tormentato, il coming of age del quattordicenne Davide (Davide Capone, attore esordiente di bellezza e bravura strepitose), che scopre la sua omosessualità e i turbamentidnell’adolescenza nella Catania oscurantista degli anni 80, popolata da freak benevoli, orchi brutali, padri padroni e madri martiri, sulle note di Amore stella di Donatella Rettore. Un’opera dal respiro internazionale, pop come un film di Xavier Dolan, forte come può e sa essere il buon cinema italiano.
Abbiamo conosciuto Sebastiano Riso (anche sceneggiatore del film) via social ed è subito nata un’amicizia straordinaria. In esclusiva per noi ha acconsentito a rispondere - senza filtri - a ben 9 domande dikotomike su cinema, musica, mondo.
Quali sono i tuoi film preferiti del periodo 2000 – 2015?
Tra i film realizzati negli ultimi quindici anni quelli cui sono rimasto particolarmente legato sono diversi, cito soltanto Solo gli amanti sopravvivono, Timbuktu, Leviathan, Gomorra, Sette opere di misericordia e In grazia di Dio, un film bellissimo.
E le serie TV preferite?
Tra le serie che mi sono piaciute c’è sicuramente True Detective e poi anche True Detective ma soprattutto quella li… come si chiama… quella con quei due mostri di recitazione Matthew McConaughey e Woody Harrelson, ah si ecco True Detective!!
Siamo contenti che Wes Anderson non ti piaccia. Ti piace Xavier Dolan? E Bruce La Bruce?
E’ vero non sono un grande fan di Wes Anderson, ma il lavoro che fa insieme a Milena Canonero è molto creativo e visionario.Bruce La Bruce ha tutta la mia stima, tuttavia non credo si possa considerare appartenente al cinema ufficiale. Comunque tra Bruce la Bruce e Xavier Dolan preferisco senza dubbi Xavier Dolan e soprattutto il suo ultimo film, Mommy. Il personaggio della madre mi è rimasto dentro per giorni. Come se l’avessi conosciuta veramente, incredibile!
Che musica ascolti? Perché i gay ascoltano musica tremenda?
Non ci posso credere… mi hai fatto davvero la seguente domanda ”Perché i gay ascoltano musica tremenda” ? Suona tipo “I neri hanno il ritmo nel sangue”… Mah... io ascolto quasi esclusivamente musica sacra, lirica, sinfonica e, saltuariamente jazz, ma che i gay ascoltano musica orrenda è veramente una stronzata.
Li abbiamo tanto maledetti, ma gli anni 80 restano l’ultimo periodo felice e libero della storia di questo paese. Come li hai vissuti?
Ho risposto a tutte le domande ascoltando esclusivamente (tremenda) musica anni ‘80. Anni durante i quali ero troppo piccolo per capire… non che adesso vada molto meglio… ma so che quegli anni sono stati una bolla meravigliosa, che avrebbe lasciato dei segni indelebili, delle cicatrici profonde in questo paese e in molti di noi.
In Più buio di mezzanotte la violenza fisica non è mai mostrata, per precisa scelta stilistica. Non credi sia una mancanza di coraggio, nel Paese degli omissis?
Non mostrare la violenza è un concetto. Basta collegarsi a YOUTUBE per vedere autentici omicidi, suicidi, aggressioni. Questo ha creato in ognuno di noi una sorta di impermeabilizzazione alla violenza. Perciò, sana distanza. Il cinema, soprattutto quando crea empatia e non un semplice effetto di shock, deve parlare attraverso la poesia. Non mostrare non significa abbellire od omettere, ho usato uno stratagemma diverso, l’immaginazione dello spettatore, che come dimostra Tarkovskij in Stalker è quando non riprendi il mostro che il mostro fa più paura. Ma nonostante tutto Più buio di mezzanotte è stato censurato. Ha avuto un divieto ai minori di 14 anni.
Nel mio film non c’è nessuna cautela, ma sincerità e niente di gratuito. Come nel finale. E’ chiaro che è un finale che penalizza, che sottrae. Ma non poteva che finire così, con un gesto, un simbolo. Un grido di battaglia!
La censura nel mio film vi sorprende? Perché? l’omosessualità in un paese razzista come il nostro è un problema. Soprattutto l’omosessualità infantile, adolescenziale. E’ abitudine pensare l’omosessuale adulto come un “Traviato”. Una madre che racconta alle amiche della propria figlia lesbica esprime disagio e dispiacere. Raccontando le pulsioni sessuali di un adolescente, così autentiche e spontanee metti in discussione quel concetto secondo il quale l’omosessualità sia stata “indotta”. Raccontando le pulsioni sessuali di un adolescente, così autentiche e spontanee metti in discussione quel concetto secondo il quale l’omosessualità sia stata “indotta”. Per questo ai censori non piaceva che il film uscisse.
Davide ed i suoi amici sono un gruppo di freak così buoni da sembrare usciti dalle pagine di Cuore di De Amicis. Non pensi che l’agiografia gay sia un espediente narrativo troppo comodo e anche controproducente?
Non capisco cos’abbiano tutti contro il povero De Amicis, tutti sempre pronti a indicarlo come paradigma negativo di ogni termine di paragone. Secondo me il suo non è un libro peggiore di tanti altri (IRONIA), con due o tre momenti addirittura ottimi… ormai è diventato un insopportabile luogo comune. Edmondo è vivo e lotta insieme a noi, cristo santo. E pare inoltre che ballasse benissimo - meglio di un nero (quello stesso nero che ha il ritmo nel sangue) - qualunque tipo di musica, orrenda oppure no per Edo non faceva differenza, lui in pista era scatenato lo stesso, era un dio della danza. Poi crollava e sfinito tornava a casa, dove scriveva comunque una decina di pagine. Infine, una tisana d’erbe aromatiche e a letto. Otto ore filate di sonno per affrontare, l’indomani, un’altra meravigliosa giornata.
Cosa pensi della distribuzione cinematografica in Italia? E della pirateria?
La distribuzione in Italia ha dei problemi endemici. I colossi investono solo sui blockbuster dei comici o sugli autori di riferimento. Nessuno spende per lanciare un’opera prima e nessuno gli dà tante sale. Qualche esempio virtuoso ovviamente ad andare a spulciare lo si trova ma in linea di massima l’unica distribuzione che lancia in modo decente le opere prime è l’Istituto Luce, anche perché lo ha nella sua mission pubblica.
Lo stato però non lo aiuta. I governi che si succedono, rossi o neri che siano, non vogliono permettere al Luce di produrre o distribuire commedie e autori affermati. In questo modo, con le magre revenienze delle sole opere prime, l’Istituto è destinato a soccombere. Ma credo sia questo quello che vogliono. Deve esserci un disegno. A Cinecittà ci devono costruire le palazzine e quindi quelli del cinema fuori dalle palle.
Ci prometti che nel tuo prossimo film ci saranno più conflitti?
Vi prometto che nel prossimo film riderete a crepapelle… tra un conflitto e un altro!!