L'estremo controllo formale e la consueta moltiplicazione di vicende e personaggi al servizio di un cinema che sembra adagiarsi su se stesso, e in cui sempre più latita emozione e sorpresa.
Un whodunnit solido e raffinato, che parodizza il genere con classe senza però ripensarne mai le coordinate. Avrebbe il potenziale per essere grande cinema ma si accontenta del suo passo conservativo, senza imporsi mai allo sguardo dello spettatore.
Un biopic trasfigurato che si rivela riflessione importante sul sistema mediale del 900 in rapporto ai corpi che lo abitano, a partire dallo sguardo maschile sul soggetto femminile; il bisogno di assorbire l'intera sfera mediale sfiora l'autodistruzione ma restituisce un film-mondo.