Il primo esperimento seriale di Alex Garland affronta quanto già sondato nel suo cinema, ma con un sistema di ingranaggi che intreccia suggestioni science-fiction, teologia e discorso teorico sull'immagine in un risultato persino più convincente.
Adam McKay racconta Dick Cheney attraverso una satira spiazzante e dissacratoria, in cui i codici del biopic non solo si trovano irrimediabilmente scardinati ma diventano oggetto stesso di discussione.