Nel suo film d'esordio Chloè Zhao guarda già alle Badlands, agli spazi desertificati e morenti che torneranno in The Rider e Nomadland, come luogo in cui riconoscere una casa e verso cui esprimere un moto d’amore.
Chloé Zhao pone l’obiettivo della macchina da presa esattamente all’incrocio tra mito e realtà, e mette in scena il cortocircuito che si genera a partire da questo incontro/scontro.