Ryan Murphy inaugura il suo storico accordo di esclusiva su Netflix e firma un’allegoria barocca della politica americana. Tra auto-citazioni e attualità, serio e faceto si alternano in un mix seriale riuscito a metà.
L’esordio di Osgood "Oz" Perkins individua nelle suggestioni dell’horror l’innesco per una dolente riflessione su una deriva esistenziale planetaria e irreversibile.
Il film di Bryan Singer riproduce pedissequamente il reale ma soccombe all'aura del personaggio che porta in scena, non riuscendo mai ad assurgere alla stregua di rito collettivo.