Tra capitalismo della sorveglianza, paranoia movie e lockdown interiorizzato, Soderbergh gioca di cinefilia per portare il nostro sguardo sui rischi e le cicatrici che ci attendono oltre l’era pandemica.
Lavorando sui concetti di forma e di transitorietà, il secondo episodio della nuova pentalogia di J.K. Rowling crea un parallelismo tra la magia del mondo di Harry Potter e l'incantesimo delle immagini fisse in movimento.