Programma d’inchiesta di Rai Educational degli autori Valeria Coiante, Paolo Zagari e Andrea Zanini, Crash dedica una puntata alla violenza sulle donne, in cui con il contributo di esperti operatori sociali, attivisti e vittime di violenza si cerca di tracciare un quadro complesso delle dinamiche di quello che oggi inizia ad essere considerato un fenomeno a sé, un atto criminale con delle peculiarità particolari. La parola femminicidio diventa necessaria per indicare il crimine compiuto sulla donna in quanto tale, per definire insomma una violenza “di genere”, messa in atto nella maggioranza dei casi da persone vicinissime alle vittime (mariti, ex mariti e fidanzati in testa), e molto raramente denunciata e resa pubblica. Crash – Una violenaza di genere è il documentario inchiesta figlio di tale operazione.
Nel programma si cerca di affrontare il problema da diversi punti di vista, per avere di esso una visione globale. Anzitutto viene preso in considerazione l’aspetto psicologico ed emotivo: la reazione delle vittime – che spesso tendono a giustificare l’aggressore – e il processo che porta gli autori della violenza ad agire in questo modo. Viene poi analizzato anche il contesto socio-politico e culturale – quello dell’Italia di oggi – che appare pericolosamente superficiale e miope rispetto a questo argomento, se non addirittura, sebbene in maniera indiretta, tacitamente tollerante.
Le numerose interviste di cui il documentario si compone offrono contributi molteplici e diversificati: la regista e scrittrice Cristina Comencini, attivista nel movimento “Se non ora quando”; Roberto Poggi, consellour dell’associazione onlus “Il cerchio degli uomini”; lo psicoterapeuta Giorgio Penuti, del programma sperimentale “Liberiamoci dalla violenza” della AUSL di Modena; Paola Pellegrino e Anna Maria Zucca, rispettivamente psicologa e presidente dell’associazione “Donne e futuro” onlus; lo psicoterapeuta Claudio Foti, direttore del “Centro Studi Hänsel e Gretel”; ancora, l’avvocato Silvia Lorenzini, vicepresidente dell’associazione “Svolta donna” onlus. Mario Calabresi, direttore de La Stampa, e la giornalista Giulia Avataneo, vengono invece intervistati per riflettere anche sul ruolo dei media e del linguaggio da essi usato (spesso ambiguo e fuorviante) rispetto al tema violenza sulle donne.
Quello che viene fuori da questo interessante mosaico ricco di spunti, riflessioni e testimonianze (non dimentichiamo quelle angoscianti e terribili di chi ha subito aggressioni anche gravissime) è un panorama abbastanza desolante. E’ certo importante il fatto che oggi la violenza domestica – e non solo – sulle donne, che sfocia a volte nell’assassinio, inizi ad essere considerata per ciò che è: un crimine a tutti gli effetti, rispetto a cui non esistono giustificazioni di sorta, frutto di una cultura essenzialmente maschilista che attraversa tutti i ceti sociali ed economici. Esistono senza dubbio una serie di dati postivi di cui questa puntata di Crash testimonia la presenza: la creazione di una rete di accoglienza e sostegno per le donne maltrattate grazie al lavoro di molte associazioni onlus; la presa di coscienza della necessità di affrontare la questione anche da un punto di vista maschile (il programma “Liberiamoci dalla violenza”, ad esempio, nasce per il trattamento degli autori delle violenze); la volontà di riflettere anche sul contesto socioculturale e massmediatico del nostro presente e comprendere come questo agisca (negativamente) rispetto al rapporto tra i sessi. Ma la strada da percorrere, per arrivare non a risolvere ma quantomeno a ridimensionare e arginare il problema, appare ancora lunga.