Quello che conta

Tra fiaba moderna e pratiche di produzione indipendente, Sinapsi Film realizza a Bari il primo esperimento di film partecipato

L’importante è partecipare! Il celebre motto dello storico francese, Pierre de Coubertin, da oggi più che mai vale anche per il cinema, oltre che per le competizioni sportive! E si che il film, quale prodotto finito, è per antonomasia un’opera collettiva, nata dal coordinamento di svariati professionisti di settore (sceneggiatore, scenografo, attori, direttore della fotografia ecc …) a monte del quale domina il pensiero unitario del regista, tuttavia, resta pur vero che nella ripartizione complementare dei ruoli, perché un film esista, imprescindibile è la sua fruizione da parte del grande pubblico. Il grande schermo, il limite di confine, che pone “dietro” il dinamismo creativo, e “davanti” la catarsi emotiva. Quanto e come “conta” il “contributo della visione”? L’opinione pubblica in genere si limita a considerarlo in termini strettamente economici: il box office sentenzia, determina la tenuta distributiva e in definitiva il successo di un film. Ma di quel “capitale umano”, carico di energia simpatetica (al di là della spesa del biglietto singolo), che è la moltitudine della platea di spettatori, convenuta a condividere tacitamente, nella semioscurità lo stesso sogno, è possibile parlare in termini di “re-investimento” differente?

Una risposta concreta, si badi non teorica, bensì fattibile e valida, è la presentazione del primo esperimento di “film partecipato”, realizzato a Bari dalla Sinapsi Film – Produzioni partecipate . Titolo: Quello che conta .

Sinapsi Film è una start – up, nata nel 2012, dall’unione di intenti di Vincenzo Ardito , Ilaria Schino e Andrea Sgobba , al fine di offrire occasioni di incontro sociale sul territorio barese, attraverso il mezzo filmico e la promozione culturale. La città è una struttura, dunque, come quella celebrale, “abitata da impulsi”, ove poter creare punti nevralgici di collegamento e propagazione, sinapsi, appunto. Le immagini che immagazziniamo ed elaboriamo del nostro abitare e vivere i luoghi, tra realtà e immaginario, costituiscono la nostra identità e memoria condivisa. Il passo allora è breve. Sinapsi Film recluta la cittadinanza (60 i partecipanti finali, selezionati attraverso un tour avviato nel 2013) operai, insegnanti, impiegati, studenti, tra loro sconosciuti, gli spettatori, i non professionisti del cinema, perché passino dall’altro lato del grande schermo, sul set e in sala di montaggio, per raccontare non solo l’autenticità del proprio punto di vista sul capoluogo pugliese che cambia, ma anche concretamente la loro cittadinanza attiva, il saper fare ed essere comunità, convivenza positiva e costruttiva a dispetto della propria eterogeneità. I tecnici, la troupe cinematografica propriamente detta, non sono stati di certo soppiantati, la rivoluzione operata da Sinapsi, include anche loro. Le maestranze dell’industria cinematografica (Vincenzo Ardito| Regia, Sergio Recchia | Sceneggiatura, Nicola Pertino | Direzione della Fotografia, Marco De Michele | Scenografia,Renato Minichelli | Ripresa del Suono, Andrea Cramarossa | Recitazione, Anna Giulia D’Onghia | Produzione) divengono tutor, guida per i gruppi di lavoro suddivisi in reparti, il cui merito più grande è stato senz’altro il farsi collante stabile di riferimento durante i mesi di lavorazione, lavorazione delicata, se si considera prima della “messa in scena” la “messa in discussione” di se stessi e delle proprie capacità. Bari, dunque, metropoli in divenire, fucina di idee e aspirazioni. Ma a quale prezzo?.

Nella sua prima parte “Quello che conta” è una fiaba moderna ambientata in una città bagnata dal mare in cui “i sogni nuotano a dorso specchiandosi nel cielo”. Sogni che hanno preso il largo o sogni naufragati che siano, tutti sono stati prima custoditi nell’archivio del “contabile”, figura fantastica “che conta” i sogni rimasti sospesi, riposti in tasca come fazzoletti. Il contabile attraversa le strade, le piazze, i sottopassaggi, (sulle note di una suggestiva colonna musicale, per tutti le composizioni dei Bari Jungle Brothers e i Kinky Atoms) intrecciando le vicende di sette personaggi alle prese con la difficoltà di realizzare i propri sogni, col coraggio di allontanarsi dai luoghi cari e dagli affetti o al contrario di farvi ritorno dopo un lungo distacco.

Ci narra essenzialmente del coraggio di pazientare e di saper riconoscere il momento giusto per fare un grande passo, senza cedere allo sconforto e rinunciare. Il contabile “ci conta”, anche nel senso di “fare affidamento” sulla tenacia di ognuno e sul valore inestimabile di saper tessere relazioni.

Raccordo perfetto per lasciare spazio alle video testimonianze dei cittadini-compartecipanti al film, alla voce diretta della loro esperienza sul campo, sezione che costituisce la seconda parte del lungometraggio e da cui traspare palpabile l’estremo coinvolgimento, impegno, entusiasmo sprigionato dal farsi dell’opera stessa. Riscontrato, infine, il successo dell’esperimento, potremmo augurarci una “Sinapsi” in ogni città, ma una sinapsi di tale acume dovrebbe presupporre prima di tutto un contesto celebrale audace e lungimirante, per cui ad ora, potremmo anche semplicemente auspicare che altre menti produttive colgano, prima di ogni altra cosa, l’ innovazione del concetto che il Cinema è vitalità e coscienza socio-culturale, dentro e fuori la sala e a prescindere dalle regole del mercato.

Autore: Carmen Albergo
Pubblicato il 14/02/2015

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