Il ritorno al folk horror di Ben Wheatley si contamina, come di consueto, con generi e suggestioni differenti, conservando inalterato il mistero e il fascino del suo cinema
L’ultimo lungometraggio di Wheatley, molto fedele al romanzo a cui si ispira, è nell’insieme un prodotto modesto, che maschera dietro la buona regia una mancanza d’ambizione narrativa.
Echi folk horror attraversano il terzo film di Ben Wheatley, regista fuor di etichette e categorie, se non l’intento a raccontare l’uomo e il suo corpo attraverso il conflitto e il rapporto con lo spazio.