Baumbach tenta di trasporre in immagini il capolavoro di DeLillo ma il suo è un gesto filmico sottilmente accomodante, una gestione controllata dell’irrazionale che non cerca l’angoscia, non accarezza il limite e il terrore cieco, disinnescando l’ossessione mortifera del romanzo a favore dell'ironia da quadretto borghese.