Un gesto di fede dovuta, un’ulteriore scavo nella nascita mostruosa di una nazione, un affresco che riporta l’immagine del cinema americano a forme di epica e classicità perdute. L’occhio si spalanca.
David O. Russell pare sfiorare il suo opus magnum, un thriller corale che ragiona sul caos tra le due guerre attraverso l'ipertrofia del suo cinema. Ma è solo fumo negli occhi ed Amsterdam si dimostra perfetto esempio di un cinema sempre più zombiesco.
Gli attori, il classicismo, il racconto americano: nel secondo film di James Mangold si affina la poetica del regista, con uno dei più bei noir degli anni '90.
Scorsese firma con l'inchiostro digitale di Netflix il suo film-testamento e l’ultimo grande film del Novecento, incongruenza tardiva che stride con la cronologia e le logiche del contemporaneo e che eppur (r)esiste.
Realizzato e impacchettato per essere diverso dai tradizionali cinecomics, il film con Joaquin Phoenix vince il Leone d'Oro ma è incapace di creare inquietudine e di andare oltre la superficie.