Il maestro Sorran è alla continua ricerca dell’unica civiltà rimasta a possedere il segreto dell’immortalità. Navigando nello spazio, con una parte del suo equipaggio incredulo e demotivato, finalmente si imbatte nella loro nave stellare più potente: la Resurrection. Fatto accesso con i suoi allievi all’interno dell’enorme mostro galleggiante, Sorran viene accolto dal secondo guardiano del tempio di Eron che racconterà al prescelto la storia delle loro battaglie, e in ultimo gli rivelerà una terribile legge della nave, presagio della nefasta strage che ucciderà i suoi discepoli. Spetterà ora a Sorran la presa di coscienza ed una scelta.
Eccoci alla seconda puntata del fan-film ispirato al capolavoro di George Lucas, Dark Resurrection – Volume 0. Questo secondo esperimento perde le connotazione del prodotto amatoriale, raggiungendo una maturità vicina alle produzioni di più alto livello. I mezzi tutto sommato sono i soliti di sempre, la produzione è sempre low-budget, ed è proprio questa caratteristica che induce il regista e la sua troupe a tentare sentieri nuovi, soluzioni differenti, mettendo in moto la fantasia. Girato tra Sanremo e Ventimiglia, dopo la presentazione in anteprima mondiale al Teatro Ariston di Sanremo, la produzione ha messo il film a disposizione dei fan per la fruizione streaming gratuita, che nella prima settimana di messa online ha registrato oltre 28 mila visite. Cosa c’è di nuovo? Molta più azione, una trama più chiara, soluzioni registiche migliori a partire dalla scelta delle inquadrature unite a un più accurato lavoro di post-produzione per il compositing. Certo non si può dire che l’intreccio del racconto sia particolarmente accattivante, la trama e la sceneggiatura restano un filo sottile che lega tra di loro le due battaglie principali e gli effetti speciali riusciti. Molti dei personaggi mancano di spessore psicologico, e viene meno così quel tipo di empatia che lega il pubblico ai propri beniamini. Solo nella battaglia di Eron emerge una forte emotività, resa dall’ottima interpretazione di Daniel McVicar, Nina Senicar e Fabrizio Fenner. É nei loro personaggi finalmente che riconosciamo dei veri eroi.
Le scene di battaglia sono davvero molto interessanti, non molto realistiche ma ben congegnate, così com’è molto originale l’idea di creare una lingua morta per i dialoghi degli antichi custodi di Eron; un mix tra il fiammingo ed il giapponese. La lingua, che crea sempre senso di appartenenza, restituisce la natura aliena e misteriosa dei personaggi, così come il timbro magnetico che riga le loro voci, rende vivo il loro eroico sforzo di sopravvivenza. Meno attori rispetto al Volume1, con la presenza anche in questo caso di star note come Daniel McVicar, Nina Senicar, Elena Cucci, Fausto Brizzi, il regista e sceneggiatore Marco Martani, e Fabrizio Fenner. Il clima surreale di questa realtà sospesa è reso efficacemente dalla colonna sonora di Bruno Di Giorgi, i cui arrangiamenti sono tutti originali e di sua composizione.
Il film è stato prodotto grazie alle donazioni di quasi 400 produttori associati, fan di Star Wars che hanno inviato il loro contributo da tutto il mondo (Stati Uniti, Asia, Africa, Europa). Per realizzarlo sono stati spesi 27 mila euro. Le donazioni pervenute dai sostenitori del progetto sono state gestite dall’Associazione no-profit Riviera Film, che ha già curato la produzione di Dark Resurrection – Volume 1. Il Volume 0, vero e proprio prologo, lascia aperti gli scenari al Volume2 già in cantiere, nel quale scopriremo presto le origini e le vere cause di questa missione, alla scoperta di un passato che ritorna, tra l’imperversare di nuove battaglie. Anche questo capitolo, come il precedente, è visionabile su YouTube in HD e sul sito ufficiale del film.