Far East 2015 / Meeting Dr. Sun
Tra Ozu e Truffaut il regista taiwanese Yee Chin-yen ci regala un piccolo grande film dalla dimensione politica non indifferente.
Nella Taiwan dei giorni nostri Lefty è un liceale un po’ pigro, svogliato come tanti ma con un bel problema da risolvere: pagare le tasse scolastiche. La sua famiglia infatti è troppo povera per mantenerlo ancora a scuola, ma di certo Lefty non ha intenzione di interrompere i suoi studi. La soluzione? Riunire i coetanei più fedeli e pianificare il furto di una statua di metallo dal magazzino scolastico, per rivendere il cimelio al mercato nero e pagare così almeno qualche mese di iscrizione. I ragazzi si mettono all’opera e il piano è lì, pronto per essere attuato, quando la situazione si complica: la squadra di Lefty non è l’unica a mirare alla statua, anche un team capitanato dal coetaneo Sky si sta attrezzando per rubare il ritratto di metallo – che a margine sarebbe poi una riproduzione del rivoluzionario cinese Sun Yat-sen, considerato tanto da Taiwan quanto dalla Repubblica Popolare Cinese il padre spirituale della Cina moderna. Non un furto da poco insomma.
Sono parecchi anni ormai che aspettiamo il ritorno al cinema di Yee Chin-yen, e in particolare dall’ottimo Blue Gate Crossing del 2002. A più di dieci di distanza arriva allora questo Meeting Dr. Sun, che pur presentandosi come un film in scala ridotta riesce a restituire intatta la poesia e la delicatezza di sguardo del suo autore. Un po’ Ozu un po’ Truffaut, Meeting Dr. Sun è infatti un’opera dalla dolcezza infinita, capace di raccontare le gesta di questo gruppo di ragazzi con un’autenticità degna dei grandi maestri. Goffi e imbranati, Lefty e compagni possono sembrare a volte macchiettistici, sono personaggi esagerati e volutamente impacciati, ma la naturalezza con la quale ce li restituisce Yee permette al film di rimanere genuino. Ad aiutare poi la pulizia e il rigore delle sue immagini, sempre attente a tenersi a distanza dall’azione per lasciare i ragazzi liberi di interagire e improvvisare.
Per quanto sia un film ben confezionato e attento ad intercettare un pubblico di tutte le età, non è possibile separare Meeting Dr. Sun dalla sua natura apertamente politica. La statua oggetto del furto infatti rappresenta come detto uno dei padri della Cina moderna, una figura che troneggia ancora oggi anche su Taiwan ma che sempre più spesso finisce relegata agli stanzini e alla polvere, dimenticata da un paese che si sente altro o addirittura rimossa dagli attivisti che combattono per una totale indipendenza dalla Cina continentale. In quest’ottica vedere due ragazzi giovani, provenienti entrambi da situazioni di estrema povertà, contendersi la statua impolverata di Sun per rivenderla al mercato nero innesca chiaramente qualche cortocircuito. Come se fossero i figli lontani di un’eredità politica smarritasi nel tempo e nella litigiosità interna, Sky e Lefty combattono tra loro per cercare di ottenere qualcosa dalla statua, traccia sbiadita di una lezione di democrazia che purtroppo non ha conosciuto eccessiva fortuna in nessuno dei due paesi. Significativo e riconciliante allora vedere alla fine le due bande giungere ai patti in ottica di un aiuto reciproco, una chiusa chiaramente ideale ma netta nella sua posizione politica.