Il gesto della mani
Storia di mani e di gesti, dal passato ad oggi. L'arte artigianale presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano
Presso la Fonderia Artistica Battaglia di Milano artigiani proseguono uno tecnica vecchia di secoli, dal VI secolo a.C ai giorni nostri: la tecnica scultorea della fusione a cera persa. Mani che modellano, mani che usano utensili, mani che compiono gli stessi gesti, ripetuti in tutte le epoche, fin dall’età del bronzo. Tecnica che ha conosciuto intervalli di fioritura, dall’arte greca a quella romana, fino a i giorni nostri, dai Bronzi di Riace passando per il San Giovanni Battista di Ghiberti, statua ad oggi contenuta nella chiesa di Orsanmichele a Firenze.
Il documentario di Francesco Clerici, Il gesto della mani, premiato al Festival del Cinema di Berlino (premio FIPRESCI), ripercorre quest’arte attraverso il racconto di tutti i passaggi necessari a realizzare l’opera finale in bronzo. Dall’anima, modellata in terracotta e cera, alla struttura esterna creata con chiodi e tubi (sfiatatoi) fino ad arrivare alla camicia, un bozzolo di creta che ricoprirà interamente la statua interna. I passaggi che si susseguono ci vengono raccontati attraverso un silenzio quasi liturgico che accompagna l’esecuzione e la vita dell’opera nel suo stesso farsi. Prima della rifinitura, compresa nelle due fasi di lucidatura e limatura, nella forma viene versato il bronzo fuso, la lega metallica che riempirà la forma dando sostanza, e secolare durevolezza, al tratto dell’artista. Alla tecnica secolare, imperitura nella durevolezza della lega con la quale viene realizzata, Clerici, riprende in maniera assennata e precisa tutti i passaggi, sovrapponendo gli stessi alle immagini di archivio che ci riconsegnano la tecnica e la tradizione, trasmessa prima oralmente ed empiricamente, da parente a parente nella stessa fabbrica, fino a giungere impressa in un altro mezzo capace di scolpirla nel tempo: il cinema e l’immagine. Clerici consegna al digitale ed ai posteri una tradizione incapace, oramai impressa tra le coordinate delle immagini in movimento, di estinguersi, rendendola di materia dura e durevole tanto quanto il bronzo utilizzato nel realizzarla, consegnandolo ad imperitura memoriam.
Il regista milanese, collaboratore dell’artista Velasco Vitali fin dal 2009, racconta documentando una tecnica per mantenerla viva. Mani che si muovono compiendo gesti delicati, mani che si lavano, mani che accarezzano la creta ed il bronzo, mani umili e creative. La terra, l’acqua, il fuoco ed il gesto compiuto nell’aria, mani che seguono un percorso dall’ideazione alla sua realizzazione, processo che si adatta al montaggio, al tempo delle immagini restituitosi come sintesi matematica programmatica, un minuto del documentario equivale ad un’ora di lavoro. Il gesto delle mani non è solo questo, il documentario è testimonianza dell’eccellenza di un’arte, l’arte di Velasco Vitali e dei suoi cani tanto conosciuti nel mondo ed in Italia, ma è anche racconto di un’azienda, la Fonderia Artistica Battaglia, di un Made in Italy e di un’opportunità d’esportazione, che dal 1913 fonde e diffonde la sua tecnica, e che Clerici ci restituisce attraverso l’uso delle immagini di repertorio. A ricordarci che la scultura è «un gesto della mani, un gesto d’amore», parola dello scultore italiano Giacomo Manzù.