Paranormal stories
Nell'inevitabile eterogeneità di un film a episodi, Albanesi produce un'antologia valida e le offre una doppia possibilità
“Chi perde la sua individualità perde tutto”
Mahatma Gandhi
L’horror a episodi è sempre esistito, fin dai tempi dell’espressionismo tedesco. Era il lontano 1924 quando Paul Leni dirigeva Il gabinetto delle figure di cera. Rimanendo in Italia il primo titolo che viene in mente è il classico di Mario Bava, I tre volti della paura, anno 1963. Ad ogni modo, questa forma di racconto frammentaria non è mai stata una novità. Negli ultimi anni, però, c’è stata una crescita esponenziale dei titoli appartenenti al sottogenere, sia all’estero che qui da noi. Sarebbe sciocco affermare che la moda è stata lanciata dal primo V/H/S (2011) o dal primo The ABCs of death (2012) perché, come si diceva, gli horror antologici si sono sempre fatti e non esiste un titolo che abbia aperto la strada ad altri. L’incremento della produzione va cercato altrove, probabilmente nella crisi di mercato. Il film a episodi, infatti, fa pensare a modalità produttive più semplice e contenute. Nei casi più disperati si traduce in un agglomerato di cortometraggi. Come quando, nel 2012, Distribuzione Indipendente crea il Pacchetto viola per portare in sala tre corti in bilico tra horror e fantascienza (Pathos, La città nel cielo, Ultracorpo). In quella circostanza l’operazione di raccoglimento era stata fatta a posteriori, nella prassi viene decisa a priori, cercando di imporre paletti (come durata e tematica) che rendano i racconti il più omogenei possibile. Ad esempio, si potrebbe pensare a cinque storie di fantasmi di un quarto d’ora ciascuna.
Ed effettivamente è ciò a cui hanno pensato la Gabriele Albanesi Produzioni e l’Università di Roma Tor Vergata quando nel 2011 decisero di mettere su Fantasmi - Italian ghost stories, affidandone la regia a sei studenti: Tommaso Agnese per 17 novembre, Andrea Gagliardi per Offline, Roberto Palma per La medium, Stefano Prolli per Fiaba di un mostro, Marco Farina e Omar Protani per Urla in collina. Riunendo così tante menti, era inevitabile che ognuna facesse emergere il proprio gusto e il proprio stile. C’è chi come Agnese ha raccontato una storia classica, quasi ottocentesca, con una messa in scena più internazionale e dunque neutra e chi come Prolli è rimasto ancorato a una realtà definita come quella della provincia laziale, dove non sfigura un omaggio a Bava. A proposito di rimandi, nell’angosciante episodio di Gagliardi il protagonista legge un articolo firmato da Ubaldo Terzani (lo scrittore protagonista del secondo lungometraggio di Albanesi). Ma mentre il suo episodio è ambientato in un appartamento piccolo-borghese, il successivo di Palma si sposta tra le mura fatiscenti della periferia metropolitana dove il degrado architettonico fa tutt’uno con quello umano. L’episodio di Farina e Protani, invece, dura cinque minuti più degli altri e sceglie una forma di racconto degna dello slasher anni 80.
Nel 2013 Fantasmi viene distribuito in dvd dalla Ripley’s Home Video ma la tiratura è molto limitata e il film gode di bassissima visibilità. Il primo a dispiacersene è Giorgio Bruno, regista di Nero infinito e amministratore della Explorer Entertainment, il quale propone al produttore Gabriele Albanesi di dirigere un ulteriore episodio che funga da cornice. L’idea è azzeccata: il prologo e l’epilogo fanno da collante tra l’eterogeneità dei cinque episodi e restituiscono un sapore alla Creepshow. Là dove, nel classico di Romero, vi era un ragazzino che leggeva un fumetto, ora ce n’è un altro che guarda un dvd. Il taglio ironico resta e la giovane età del lettore/spettatore indica quello che è il pubblico di riferimento. Paranormal stories, questo il nuovo titolo di Fantasmi, è un film che poteva piacere da ragazzini o che può piacere tuttora se si è in grado di ritrovare quello sguardo. L’antologia che visse due volte ottiene nel 2014 il visto censura e nel luglio dello stesso anno arriva in una trentina di sale in grado di coprire buona parte del territorio italiano. Della distribuzione in dvd se ne occupa la stessa Explorer che, guarda caso, in un catalogo di cinque titoli offre ben tre horror a episodi.