Fabio e Damiano D'Innocenzo impongono al loro nichilismo adolescenziale il rigore del thriller, e chiudono un ciclo con il loro film migliore. E adesso? Non resta che seppellire i padri, e diventare adulti
Vincitore dell'Orso d'Argento, il film dei D'Innocenzo è un plastico dalla tragedia manifesta, un diorama mostruoso preparato a tavolino con compiaciuto nichilismo da cui non emerge nulla, non nasce nulla. Un cinema sterile.
Sul corpo di Elio Germano, premiato alla Berlinale come miglior attore, si costruisce la sofferta figura del pittore Ligabue, in un film epidermico che lavora sul contatto tra le superfici.
Il cinema di Gianni Zanasi approda nel territorio del fantastico, partendo dallo spunto di un'apparizione mariana per raccontarci con spirito laico e leggerezza di sguardo l'importanza di una scelta morale nell'Italia dell'indifferenza.