L'opus magnum di Makoto Shinkai riflette tutte le spinte magmatiche e le smodate suggestioni di un cinema che, soltanto quando perde la retta via, (ri)trova sè stesso.
Tra le foglie di un giardino iscritto nella città, e con la durata sospesa tra un lungo e un cortometraggio, Shinkai crea la sua opera di svolta, sorprendente per la ricchezza di spunti in una tessitura apparentemente tradizionale.
Nel variegato e schizofrenico percorso di Shinkai, "Your name." è la punta di diamante, l’opera più equilibrata in cui le varie componenti e direttrici trovano il giusto bilanciamento per formare un film di grande intensità emotiva.
Makoto Shinkai torna sui passi del fanta-romance che gli è più caratteristico, con un dettaglio visivo sorprendente ma una narrazione che alterna momenti di intuizione ad altri a rischio “cliché”.