La seconda regia di Petzold inscrive nel realismo e nell’immagine livida della città di Wolfsburg il dramma di un paese che non riesce ancora a definirsi, ed è ancora alla ricerca del proprio Heimat.
L’opera seconda di Katrin Gebbe è un coraggioso horror familiare che ha l’ardire di credere ciecamente nella forza irrazionale della paura e dell’amore.