Un film che tralascia la riflessione sui significati e sulle modalità di rappresentazione dell’esperienza traumatica, cercando di assumere il valore istituzionale della testimonianza storica.
Mescolando fiaba e poesia, Alice Rohrwacher continua nella ricerca delle meraviglie, trovando nel miracolo della bontà un’ideale forma di resistenza alla brutalità.
Il regno distrutto è quello della società dei consumi e dei miracoli tecnologici della scienza, un mondo in cui è l’uomo ad essere l’animale più pericoloso.