Sasha e il Polo Nord
Lo spirito di avventura anima il lungometraggio di Rémy Chayé fra ghiacci e vento nelle terre estreme del Polo Nord.
San Pietroburgo, 1882. Il mondo è ancora una sfera da scoprire e audaci esploratori si avventurano oltre i confini conosciuti spinti dal desiderio di issare la loro bandiera su un lembo di terra ancora inesplorato. E’ la storia dell’uomo: i fenici ed Ulisse, Cristoforo Colombo e Marco Polo, Francisco De Almeida e Jacques Cousteau. Lo spirito di conquista dell’uomo ha permesso l’evoluzione della civiltà: scoperte e invenzioni, trasformazioni e navigazioni sono da sempre animate dalla spinta al viaggio, all’esplorazione dell’ignoto. Questa fiamma, alimentata dal mistero e dalla curiosità, brucia anche nel petto della piccola Sasha, quattordici anni e nel cuore il calore e l’affetto per il nonno Oloukine, che da una spedizione nel Polo Nord non ha mai più fatto ritorno. Figlia dell’aristocrazia russa, il suo destino è segnato da balli e matrimoni combinati. Sarà l’amore per il nonno e il desiderio di avventura a spingerla ad andare sempre più a Nord, verso Oloukine e la sua nave, la mitica Davai.
Sasha e il Polo Nord è un film di animazione nato dalla voglia di Rémy Chayé di raccontare una storia che avesse come sfondo le terre ostili e selvagge del Polo Nord. Delicatezza ed intraprendenza caratterizzano il racconto che ha vinto il premio del pubblico al festival Internazionale D’Animazione di Annecy, il Tokyo Anime Award e il Festival Internazionale del film d’animazione di Bruxelles. Con disegni semplici e lineari, sulle note delle musiche curate dal leader del gruppo indie francese Syd Matters, Sasha sfida migliaia di difficoltà, guidata da una determinazione ereditata dal nonno che ne fa un personaggio positivo per le giovani spettatrici.
Nonostante la retorica a volte eccessiva Sasha e il Polo Nord mantiene il suo aspetto contemporaneo grazie tanto ad un’identità visiva raffinata e personale quanto ai temi trattati. L’obiettivo della ragazza non è il matrimonio comodo e di convenienza, ma salvare la dignità della sua famiglia, affrontando il freddo, le onde, il vento e il ghiaccio. Un personaggio femminile che ricorda Mulan, solo che Sasha non deve mascherarsi per sembrare un uomo. Con i suoi vestiti aristocratici arriva fino all’estrema cittadina nel nord della Russia, e qui, per poter raggiungere il suo obiettivo, si spoglia degli abiti nobili e si vesta cameriera, nell’attesa della nave che la porterà verso il Polo Nord. La ricerca del nonno sarà per la piccola Sasha una prova personale, un momento di crescita esponenziale, grazie al quale conoscerà i limiti della sua tenacia e il valore delle sue idee.
Oltre allo spirito di avventura, al centro del lungometraggio balenano anche lo spirito di sopravvivenza e quello di adattamento, entrambi necessari per poter resistere alle condizioni estreme della spedizione, ai viaggi densi di avventure e imprevisti. Una ragazzina che sfida le intemperie della natura, mostrando un coraggio fuori dal comune diventa un idolo femminile 2.0. Una principessa senza principe, ma con uno spirito invincibile che la rende regina del mondo intero.