All’alba del cinema postmoderno, Uli Edel firma una pellicola dal lucido passo argomentativo, che osserva un archetipo spirare e rinascere. Tra iconografia della femme fatale e dimensione performativa della sessualità.
Nel tentativo di bissare il successo di "Basic Instinct", Sliver dimentica la ragione principale della popolarità del film di Verhoeven, privando la Stone della sua aura di femme fatale.
Dall'autore di "Brivido caldo - Una storia contemporanea del neo-noir", un'introduzione al nostro focus monografico dedicato alla figura della femme fatale nel cinema contemporaneo.
Louis Malle incastra il racconto di una passiona proibita entro un melodramma da toni freddi e perfettamente calibrati, ove il tempo presente è solo la messinscena inconscia di un antico trauma.
Il grande classico di Verhoeven è un capolavoro di superfici pre-digitali in cui si gioca con i generi e si contamina la tradizione, mentre il piacere erotico si apre all'horror.