EROTIC THRILLS - Brivido caldo

di Lawrence Kasdan

Nuova genesi della donna fatale.

Brivido-Caldo-recensione

[Questo articolo fa parte di uno speciale monografico dedicato alla figura eversiva, politica, erotica della femme fatale, nato dalla convinzione che «l’immagine, ancor più se sessuale, è sufficiente a creare una narrazione (dei generi, del pensiero, della cultura, del mercato)». L’immagine crea, e il cinema «fa ancora la differenza», nonostante tanta parte del contemporaneo sia volta oggi alla produzione di immagini-corpo depotenziate, depauperate, inviluppate di teoria e rivendicazione intellettuale desessualizzata. Incentrato sul neo-noir (dal revival postmoderno di Brivido caldo all’eccesso parodico di Sex Crimes), questo speciale nasce come risposta a tale condizione imperante e prende corpo da un testo specifico, Brivido caldo – Una storia contemporanea del neo-noir, di Pier Maria Bocchi. A lui abbiamo chiesto un’introduzione, che potete trovare qui, in cui vengano tracciate le linee guida del nostro lavoro, per una riscoperta del potere eversivo del desiderio].

Se Phillys Dietrichson tratteggia per eccellenza la femme fatale della grande epopea del noir americano, Matty Walker ridefinisce il profilo inaugurando una nuova stagione di affascinanti e letali seduttrici, astute mantidi e ingannatrici indimenticabili. Nel 1981 con Brivido caldo viene rimodulata l’atmosfera del neo-noir, genere (ri)nato durante i decenni precedenti che ci riporta alla memoria titoli imprescindibili come Una squillo per l’ispettore Klute, Senza un attimo di tregua o Bersaglio di notte. Il film di Lawrence Kasdan sarà quindi emblematico per la nuova vita che dà alla figura della oscura ammaliatrice, restituendole la centralità e vestendola dello spirito dei tempi: dolce e avida Medusa e madre di tutto quelle creature incandescenti che, da Sharon Stone a Linda Fiorentino, hanno popolato gli anni ‘80 e ‘90.

Ispirato al romanzo di James M. Cain, Double Indemnity - già passato alla storia del cinema con il capolavoro di Billy Wilder - Brivido caldo ci porta nella canicola di Miranda Beach in Florida, dove l’avvocato Nate Racine (William Hurt) cade nella rete della fatale di Matty (Kathleen Turner), diventando il suo amante e l’assassino del ricco marito Edmund Walker (Richard Crenna). Matty diventa l’ossessione di Ned, la loro unione è vulcanica, tra amplessi, corpi bagnati e giochi psicologici che portano l’avvocato a compiere l’irreparabile pur di avere per sé quella donna.

body heat hurt

Kasdan tesse un gioco seduttivo che vede già dalla prima scena il potere nelle mani di Matty Walker: la sua strategia è quella di portare Ned a decidere di eliminare il marito che lei odia e dal quale potrebbe ereditare un ingente patrimonio. Ma a differenza del film di Wilder, dove i personaggi arrivano alla decisione dell’omicidio insieme ma premeditato da Phyllis, qui Matty riesce a convincere Ned attraverso perverse dinamiche di forza. Con Brivido caldo viene costruita una femme fatale ancora più glaciale, una fine stratega egoista, riflettendo quella che era la società americana del tempo in piena ascesa reaganiana. Matty Walker è acuta e autoironica: «sono un po’ tonta in quanto femmina», sogghigna alla scomoda cena con l’amante e il marito, mentre muove le sue pedine con disinvoltura e spiazza lo spettatore perché lo illude di potersi innamorare fino a forse risparmiare il povero avvocato dal suo machiavellico progetto. Di Phyllis ha ereditato la meschinità. Perché l’(anti)eroina di Billy Wilder è una donna odiosa che, seppur ammaliati dal suo fascino immortale, forse non riusciamo mai ad amare e speriamo sempre che a Walter Neff (Fred MacMurray) venga risparmiata la sedia elettrica. Matty è invece una strega del sesso e dell’amore, ci illude, ci manipola facendoci credere di poter, in fondo, essere diversa, conservare un briciolo di umanità. Invece crede solo nella sua felicità, caparbiamente deve riscattare il suo passato ed è disposta a tutto pur di non perdersi di nuovo.

La traiettoria dello sguardo in Brivido caldo nasce dagli occhi della signora Walker e si posa sul corpo statuario di un William Hurt all’apice dell’erotismo. È suo il corpo più eroticizzato del film: sempre assetato, nudo, accaldato. Nella danse macabre del primo incontro, la sequenza della seduzione è plastica e spudoratamente caricata, tra i due è posta una barriera che Ned, da oggetto dello sguardo, deve frantumare per raggiungere e plasmarsi al piano della donna. Tra gli altri corpi maschili in mostra, un selvaggio  Mickey Rourke, in uno dei suoi primi ruoli, un corpo che negli anni ‘90 diventerà poi iconico. A proposito di erotismo. 

Matty Walker è la nuova demoniaca femme fatale, la creatura che almeno una volta avremmo voluto essere o forse a cui vorremmo ubbidire. Portatrice di una femminilità e di un erotismo che abbraccia i desideri inconfessabili di una generazione, quella di Matty è oggi un'immagine così distante e non più tollerabile, perché abbiamo bisogno di trovarci davanti tante femminilità diverse e non più costruite per dare piacere all’occhio maschile. Matty Walker di Brivido caldo però è quel fantasma che ancora ci fa confessare su qualche chat segreta o nelle nostre fantasie, la nostra adorazione per una donna malsana, per quella funzione stereotipata che non deve essere accettata.
Brivido caldo è un film che  oggi può smuovere sì, tante polemiche, ripensamenti e qualche disapprovazione, ma ci ricorda e ci parla di un cinema che sa far eccitare. Un cinema epidermico, sensoriale. Scorretto. E che può farci sentire piacevolmente sporchi.
Sempre meglio che leggere istruzioni per l’uso e il corretto comportamento sociale in sovrimpressione sullo schermo. 

 

Autore: Andreina Di Sanzo
Pubblicato il 22/03/2021
USA 1981
Durata: 113 minuti

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