Sotto il segno della AIP di Roger Corman, il film di Daniel Haller si muove agli albori del rapporto tra il cinema e Lovecraft, in un confuso confronto di orrore e fantascienza.
Dopo il più grande flop della sua carriera, Shyamalan viene a patti con la presenza divistica di Will Smith in un film che, nel bene e nel male, segna il ritorno al suo cinema più personale e maturo.