Gotham / Pilot

Il pilot di Gotham convince poco, così com'è a mezza strada tra il poliziesco edulcorato e il fan service svogliato

Grandi, grandissime erano le aspettative a gravare su di una serie che si propone di raccontare il passato della città dove il piccolo Bruce Wayne un giorno diventerà il Cavaliere OscuroForse troppe aspettative.

Gotham prende le mosse da Gotham Central, una serie noir a fumetti ideata dagli sceneggiatori Greg Rucka ed Ed Brubaker e pubblicata da DC Comics dal 2003 al 2006. La serie tv, in maniera similare al modello d’ispirazione cartaceo, si focalizza sui poliziotti del dipartimento: Bullock, Montoya e sopratutto un giovane, idealista e non ancora commissario Jim Gordon, limitando il più possibile l’apparizione dei personaggi classici dell’universo batmaniano o presentandoli nelle loro versioni infantili o adolescenziali, molto tempo prima che diventino eroi o criminali. Il pilot purtroppo non soddisfa le aspettative di cui sopra, principalmente a causa delle difficoltà che gli sceneggiatori hanno sicuramente incontrato lavorando su di un universo narrativo estremamente stratificato, ed ormai assurto a vera e propria mitologia, dal quale dover comunque produrre materiale narrativo del tutto nuovo. Soddisfare i numerosi fan delle avventure del Pipistrello e realizzare un prodotto fruibile anche dai profani era un compito molto delicato, e gli esempi di serial parzialmente o totalmente irrisolti che hanno provato a diluire troppo a lungo le origini di un supereroe parlano chiaro: basti pensare al discontinuo Smalville (che mostra i primi passi di un Superman teenager) o al recente Arrow (in cui si raccontano i primi anni di attività del super eroe DC Freccia Verde).

Per essere una serie che parla di Gotham, l’omonimo prodotto televisivo qui in esame finora sembra essere davvero troppo poco "scuro", lesinando decisamente sulla componente noir che ha reso così affascinante e longeva la sua controparte cartacea. Sembra esserci, inoltre, forse per un eccesso di cerchiobottismo, una forte ansia di mettere troppa carne al fuoco: numerosissimi sono i personaggi cardine già presentati ed inseriti a forza nell’episodio (da Catwoman al Pinguino, dal maggiordomo Alfred al piccolo Bruce fino ad una Poison Ivy bambina e ad un probabile Joker in erba) riducendo all’osso la scrittura vera e propria, con il risultato di impoverire il profilo di ogni singolo personaggio e comprimario.

Se continuasse così, tra poliziesco edulcorato e fan service svogliato, sarebbe una grande occasione sprecata: speriamo di essere brutalmente smentiti dagli episodi successivi.

Autore: Tommaso Di Giulio
Pubblicato il 29/09/2014

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