Notizie dal mondo
L'ultimo progetto diretto da Paul Greengrass è un inno alle geometrie dell'immagine e della vita, oltre che una riflessione sul potere dello storytelling in grado di curare le ferite di un corpo (sociale) oltraggiato.
L’ultimo progetto diretto da Paul Greengrass sancisce un netto cambiamento nella costruzione delle immagini da parte di un regista solitamente noto per lavorare sul linguaggio solido e collaudato del reportage documentaristico – shaky camera, montaggio serrato e adesione ferina e tattile al reale che si vuole mediare e ricostruire. In Notizie dal mondo (distribuito da Netflix), Greengrass abbraccia un percorso molto più lineare e, per certi versi, circolare del solito. A rappresentare due stili di vita opposti sono l’ex capitano dell’esercito confederato Jefferson Kyle Kidd, che viaggia di città in città per leggere ad alta voce le ultime notizie dal mondo pubblicate sui giornali, e Johanna, orfana di una famiglia colonica sterminata dagli indiani Kiowa e poi adottata dalla tribù. Deciso ad accompagnare la bambina presso alcuni suoi zii nella zona nord del Paese, Kidd partirà in un lungo viaggio e attraverserà un territorio selvaggio, pericoloso e ferito nel corpo e nell’animo.
Non è un caso che, in occasione di una sequenza particolarmente placida in cui Kidd e Johanna provano a dare vita a un vocabolario comune che riesca a sintetizzare le loro sensazioni basilari, i due si trovino a riflettere sui concetti di linearità e circolarità. Notizie dal mondo è un film incentrato sulle panoramiche e sulla progressione storica: sono i sentimenti veicolati dalla linea retta e dalla forma del cerchio a esprimere meglio il bagaglio culturale su cui è costruito questo ultimo film di Greengrass in cui, per andare avanti e curare le loro ferite collettive e individuali, gli esseri umani devono aprirsi al mondo e accogliere gli altri.
Questa prima incursione nelle atmosfere western da parte del regista di Bourne può contare sul volto empatico di Tom Hanks, che incarna con credibilità un personaggio dai principi morali saldi, portatore silente di un dolore incancellabile provocato dalla guerra e, soprattutto, dalla perdita della moglie. Per un cinema così umanista, il volto di un interprete del genere è imprescindibile e rappresenta la garanzia dell’efficacia di un racconto incentrato sul processo democratico statunitense che ha condotto all’integrazione degli Stati del Sud. Se è inevitabile rimandare a Sentieri selvaggi, altrettanto è il richiamo all’America ignorante, becera e violenta di oggi al suono di «Texas first!». Oltre a seguire la parabola umana individuale di Johanna e Kyle Kidd, il percorso di Notizie dal mondo assurge a simbolo di una guarigione collettiva: è il potere dello storytelling a curare le ferite di un corpo (sociale) oltraggiato al cui interno prosperano i germi dell’estremismo nazionalista.
Risiede in una volontà taumaturgica e lenitiva la necessità di un ritorno sentito e autentico a una comunità umana e al tessuto familiare, legami che, però, da soli non bastano. La forza per cambiare e per capovolgere il populismo contemporaneo non può che derivare dalla consapevolezza del carattere eterogeneo di ciò che ci circonda e dalla conoscenza delle esperienze altrui. Soltanto rifiutando di chiudersi nel circolo vizioso di un’alienazione sociale ostinata e abbracciando un punto di vista panoramico è possibile intraprendere il rettilineo del progresso storico e sociale.