Il regista turco Fatih Akin è animato dalle migliori intenzioni ma gira un polpettone d'impianto televisivo, con qualche punta di retorica e poca sostanza. Non brutto, ma del tutto inutile
Quello di Fast and Furious è oggi il migliore e più autentico cinema d’azione hollywoodiano, un'evidenza confermata e rilanciata da questo settimo capitolo.
Invece che perdersi Into the Woods il film di Rob Marshall inanella con attenzione una canzone dopo l'altra, senza immettere alcun elemento autenticamente cinematografico.
Un lungo addio all’asfissia di un mondo digitale post-apocalittico in cui tutto appare già avvenuto, già trascorso e attivo nel generare conseguenze lontane continenti. Tranne l’amore.