La serie Netflix prova a ricostruire il rapporto tra oggettività e inchiesta giornalistica proponendo al contempo una terza, originale via per rapportarsi alla dimensione digitale, tra la materialità e la completa adesione all’infosfera.
Con la sua seconda stagione, la serie Disney di Dave Filoni e Jon Favreau arriva a un primo stadio di maturazione e riesce a trovare la sintesi perfetta tra tradizione e linguaggi del contemporaneo.
In una serie fortemente personale e autoriale, Michaela Coel tematizza l’esperienza dello stupro e utilizza l’auto-narrazione come strumento psicanalitico di catarsi ed emancipazione.
Mix perfetto e geniale di elementi vincenti, la nuova miniserie di Netflix conquista tutti coniugando un'irresistibile storia di formazione con l'oggetto misterioso e affascinante del gioco degli scacchi.
Attraverso la miniserie SKY-HBO Guadagnino ripensa alla dimensione critica della sua immagine e cerca un punto di inizio per raccontare l'identità oltre le definizioni dell'inquadratura.
La serie docu-crime dal successo planetario è soprattutto una fotografia in filigrana dell’America schizofrenica trumpiana, mai come ora così incapace di riallacciarsi alla realtà, mai così avvitata in un solipsismo sinistro.
Tratto dal romanzo di Sally Rooney, Normal People bilancia l'assenza del testo letterario con una potenza visiva che amplifica in ogni inquadratura le emozioni dei suoi personaggi, fino a suscitare un coinvolgimento quasi epidermico.
Il primo esperimento seriale di Alex Garland affronta quanto già sondato nel suo cinema, ma con un sistema di ingranaggi che intreccia suggestioni science-fiction, teologia e discorso teorico sull'immagine in un risultato persino più convincente.
Tra gli show di punta del servizio streaming Apple Tv+, la serie di Ronald D. Moore riscrive la storia della scienza per riflettere su questioni sociali e di genere cruciali nel contesto contemporaneo.
Pastorali americane con automa: il futuro è già passato, non ci resta che ricordare. Passatista, epica e umanista, la serie sci-fi di Prime Video è forse più complessa di quanto essa stessa non creda.