L'ultimo capitolo della trilogia di Brizé dedicata al mondo del lavoro è ancora una volta un film magnifico, un thriller dialettico sulle aporie del capitale e il valore etico del sacrificio.
Nel passaggio da commedia a dramma sentimentale, il remake de "La famiglia Belier" diventa un classico coming of age su una ragazza in bilico tra due mondi, alla ricerca della propria voce
A metà fra tradizione fiabesca e anime giapponesi, è un film sulla femminilità e la crescita, in cui la Pixar cerca di conciliare la propria identità con le esigenze di un mercato globale (e sempre più orientale).
Un film, magnifico, che riesce nel compito assai arduo di far convivere l’intensità formale tipica del cinema di Paul Thomas Anderson all’illusione spettatoriale di assistere allo scorrere di una vita colta semplicemente nel suo farsi.
L'antropologia della disgregazione sociale di Sean Baker veste l'abito della commedia: più accessibile nei contenuti, sempre intransigente nello stile.
Joe Wright affronta il mito di Cyrano in un'armoniosa versione musicale, dove il triangolo amoroso è il mezzo di espressione di una fede nella parola come unico sollievo alla solitudine interiore dei personaggi.