L'ultimo progetto diretto da Paul Greengrass è un inno alle geometrie dell'immagine e della vita, oltre che una riflessione sul potere dello storytelling in grado di curare le ferite di un corpo (sociale) oltraggiato.
L'esordio di Fennel stravolge le regole del rape and revenge, reinventando il genere e offrendo al pubblico una pellicola destinata ad alimentare un dibattito doloroso ma necessario sulla cultura dello strupro e le sue drammatiche ripercussioni.
Ritratto di coppia in tempesta, che mettendo in crisi comunicazione ed empatia ci parla con grande intelligenza di autenticità e finzione, attraverso l'influenza preponderante e gargantuesca dell'ego.
L’esordio di Regina King è cinema didattico e politico nel senso più libero del termine, un film magnifico che corre fino al termine della notte, lì dove mito e immaginazione si uniscono chiudendo il cerchio.
L’ultimo film Pixar è l’ambizioso punto d’arrivo della ricerca di Pete Docter sull’indicibile. Soul, rivolgendosi agli spettatori, interroga il medium cinema alla ricerca di quel reale che è al centro della narrazione.
Oltre la buia volta celeste che accompagna la Terra verso la sua fine, sembra esserci ancora speranza. L'ultimo film di George Clooney è un'odissea sentimentale ad astra che non smette mai di credere negli esseri umani e nei loro squarci emotivi.
Rilettura lesbica della classica rom-com natalizia, il film di Clea DuVall pone, volente o nolente, al grande pubblico interrogativi ancora troppo poco discussi su lesbismo, tradizione e comicità.