Il capolavoro di László Nemes rappresenta mirabilmente le vittime della Shoah come le immagini mancate ai margini dell'inquadratura, ripensando il linguaggio come dialogo straziante tra testi e vuoti
In un cinema inteso anzitutto come perfomance personale, Iñárritu va alla fine del mondo per cercare la Natura, Dio e il cuore avido degli uomini ma quello che trova è soltanto sé stesso
Al di là della trama barocca ma disciolta in un romanzo epistolare tutto digitale, Giuseppe Tornatore allestisce un melò pleonastico e carico di amorosi non-sense.
Con un I-phone al Sundance, Tangerine racconta il fascino decadente dei marciapiedi di LA alla vigilia di Natale, fra la voglia di vendetta e il bisogno di perdono
Haynes mette magistralmente in scena un melodramma omosessuale retrò facendo leva su due splendide interpretazioni attoriali e sulla manipolazione narrativa del colore degli ambienti