Shyamalan torna all'horror con un grande film, riflessione teorica/ironica sulla vulnerabilità dello spazio domestico, l'orrore della vecchiaia e la capacità del cinema stesso di cogliere la realtà.
Freaks and Geeks che incontra l'anarchia acida di Spring Breakers, una brillante riflessione sul reale colto nel suo farsi immagine televisiva, tra hip hop, frenesia chimica e porno amatoriale.
La Pixar unisce epica e western giurassico per un racconto estremamente classico che fa della semplicità il proprio punto di forza, oltre che vettore di un salto tecnologico che lascia senza fiato.
Reinterpretazione metalinguistica di un classico cliché melodrammatico, il film celebrato al Sundance Film Festival adotta una visione alternativa che omaggia la storia del cinema.
Solo apparentemente sulla falsariga di un Green Inferno ai tempi della frontiera, l'esordiente Zahler mette in scena un western cannibale con un redivivo Kurt Russell.
Ancora una volta Bill Murray pesce fuor d'acqua, per un film che ammicca debolmente alla satira bellica per tingersi di favola, in modo però semplicistico e terribilmente banale.
Replicando in peggio le riflessioni di Skyfall, Spectre nasconde sotto la sua decostruzione il timore di confrontarsi con una nuova serialità che sia autonoma e classicamente contemporanea.
Film che affronta il corpo come modo di essere nel mondo, mischiando presenze fisiche completamente differenti, fra cadaveri, fantasmi, figlie anoressiche e padri sovrappeso