L'ultimo film di Hawks arriva fuori tempo massimo, ma conserva la sicurezza, il talento e l'intelligenza di uno dei più grandi autori e produttori hollywoodiani.
L'horror scifi prodotto da Howard Hawks riflette le paure e il bisogno identitario dell'America maccartista, celebrando la collettività in un'opera speculare al remake di Carpenter.
Primo western vero e proprio di Hawks, nel quale il regista può già codificare la sua visione del mito della frontiera. Un film assolutamente perfetto e indimenticabile.
Emblema della tarda maturità artistica della Hollywood classica e di Hawks, Rio Bravo (1959) è il vertice indiscutibile di un cinema umanista che mette al centro del suo sguardo la lotta umana per un’esistenza libera e fiera.
È il 1966, Sergio Leone pone fine alla sua trilogia del dollaro e Howard Hawks passeggia sul viale del tramonto conducendo i suoi idoli verso il crepuscolo. Ma i cancelli del cielo sono ancora distanti...
La terza collaborazione tra Grant e Hawks è una nuova screwball comedy, l’ennesima, irresistibile, lieve, spuntata e sgangherata, precisissima guerra d’amore tra uomo e donna.
Nel 1952, a quattro anni di distanza da "Il fiume rosso", Howard Hawks torna al western con un film a suo modo unico, molto diverso dal precedente ma ugualmente capace di lasciare il segno nella storia del genere.