Distribuito nel 1971, il seminale folk horror di Piers Haggard racconta il mondo in subbuglio della fine degli anni '60 del Novecento e la rivolta dei figli contro i padri.
Una delle massime espressioni del cinema cecoslovacco degli anni ’60, un gioiello visivo (e acustico) senza tempo che sfida la storia per far emergere il Mito.
L'esordio dietro la macchina da presa del produttore Ant Timpson ha il sapore dei suoi horror più riusciti, ma con una marcia in più. Grazie anche all'apporto di un Elijah Wood al suo meglio.
I vivi sono pallide ombre là dove i morti rifulgono di luce propria. Il primo lavoro a colori di Kobayashi si rivela come uno dei film di fantasmi più seducenti mai portati su grande schermo.
Dal progetto fallito del Dark Universe nasce uno dei grandi horror di questi anni, magnifico meccanismo di tensione che gioca con lo sguardo e il non-visto ma inchioda al muro i veri mostri del contemporaneo.
Il cult di Nakagawa contamina, senza tradirla, una delle più celebri storie di fantasmi giapponesi con uno sguardo moderno e allucinato, gettando le basi per l'horror nipponico (e non solo) a venire.