Fessenden torna al gotico di Shelley e firma un adattamento brillante del suo Frankenstein, rilettura contemporanea che intreccia le trasformazioni del corpo con il taglia e cuci del cinema e dell'immagine contemporanea.
Zombie torna agli albori del suo cinema e cerca una chiusura alla saga della famiglia Firefly, ma l’operazione ha il retrogusto amaro di un innocuo déjà-vu infarcito di facce già viste, battute già masticate, bossoli già esplosi.
Al suo secondo lungometraggio, l’irlandese O’Malley sceglie la via del gotico classico, puntando più sulla forza delle immagini che sulla geometria dell’intreccio.
A più di un decennio di distanza da "L'uomo senza sonno", Brad Anderson torna all'horror paranoico e allucinato con un film Netflix risaputo e senza inventiva.