Il regista Sam Levinson si confronta con il teen drama in un film cinico ed eccessivo che dialoga con il presente e getta le basi teoriche per quello che sarà la serie HBO "Euphoria".
Nonostante gli intenti pirotecnici, la commedia horror di Chelsea Stardust è un film totalmente innocuo che non stupisce, né intrattiene come ci si aspetterebbe da un film a base di sesso e satanismo.
Mitzi Peirone, giovane regista italo-americana, esordisce con un horror pastiche che tutto contamina e decostruisce, non privo di fascino ma troppo artificioso per risultare davvero disturbante e allucinato.
Il secondo capitolo dell'adattamento di Andy Muschietti sfoggia interpretazioni magistrali e conferma ancora una volta l'impossibilità di adattare al cinema il capolavoro di Stephen King.
Da uno dei registi più rappresentativi della – ad oggi scarna – produzione horror russa, una ghost story risaputa, ma non priva di suggestioni tematiche e tenuta narrativa.
Un film orgogliosamente ancorato al passato, che sbircia attraverso il buco della serratura della memoria collettiva per raccontare un’avventura analogica di amicizia e vulnerabilità, perennemente in bilico tra nostalgia e colta rielaborazione.
Figlio di un'ibridazione tra generi sempre più presente nel cinema europeo indipendente, il film di Lisa Brühlmann si interroga sui drammi dell'adolescenza attraverso il fantastico.
L'ultimo, imprevedibile horror di Netflix gioca con generi e aspettative, regalandoci una storia di violenza ed efferatezze inedita per la piattaforma.